I più grandi flop al botteghino del 2025 (finora)

Sulla carta si candidava a diventare un nuovo Goodfellas. Ma due veterani come Barry Levinson e Robert De Niro non sono bastati. La mafia-saga che ripercorre il feud tra Vito Genovese e Frank Costello (entrambi interpretati dal grande Bob) nella New York degli anni ’50 è un film vecchio e stanco come i suoi creatori (non ce ne vogliate…), e che soprattutto non incontra nessun tipo di pubblico: 9,5 miseri milioni di dollari al box office USA (di quello italiano, meglio non dire) su 45 milioni di dollari di budget.

Dopo Shazam! e Il magico mondo di Harold, Zachary Levi sembrava il nuovo eroe del cinema per famiglie. Il colpo d’arresto arriva con questa dramedy su un ragazzino (Jacob Laval) affetto da una rara malattia delle ossa e da autismo che trasforma tutti quelli che lo circondano con la sua visione del mondo gioiosa e fantastica. The Unbreakable Boy (così in originale) viene però “spezzato” al box office: quasi 20 milioni di dollari il budget, 7,5 milioni l’incasso.

Un’idea “troppo” (in tutti i sensi) per il pubblico di oggi? Probabilmente sì. Dopo decine di biopic musicali indistinguibili l’uno dall’altro, Robbie Williams (e con lui il regista Michael Gracey, già dietro il campione d’incassi The Greatest Showman) decide di sparigliare le carte, raccontando la sua parabola sotto forma di… scimmia. Una scelta coraggiosa che però non ha pagato al box office: il (bel) film costato 110 milioni di dollari ne ha incassati solo 22 in tutto il mondo. Meritava di più.

Una combo letale: da una parte, la noia del pubblico nei confronti dei live-action Disney (riscattata poi dal successo di Lilo & Stitch); dall’altra, polemiche incrociate che hanno spaziato dalle origini della protagonista (una Biancaneve latina per alcuni era inammissibile: vabbè) alla guerra (Rachel Zegler pro Pal vs. Gal Gadot pro Israele), dalla rappresentazione dei sette nani al forzato twist femminista. Il risultato? Un film massacrato dalla critica e snobbato dal pubblico: 270 milioni di budget, poco più di 200 di incasso in tutto il mondo.

Altro giro, altro film che avrebbe decisamente meritato di più. Steven Soderbergh si dimostra ancora una volta uno degli autori “da Studio” più sperimentali in circolazione. E questo Scene da un matrimonio in salsa spy, con un super cast (Michael Fassbender e Cate Blanchett in testa) e soluzioni visive impressionanti (vedi la sequenza della cena), è un colpo da maestro. Eppure, qualcosa è andato storto: a fronte di un budget da 60 milioni di dollari), l’incasso totale ha superato a stento i 40. Peccato.

Dopo il boom di Parasite (quattro Oscar e 260 milioni di incasso globale), i riflettori erano puntati sulla prossima mossa di Bong Joon-ho. Che ha sfornato una satira sci-fi piena di invenzioni, con un grande e weirdissimo protagonista (Robert Pattinson) e l’occhio su quello che succede geopoliticamente oggi. Ma la reazione è stata tiepida: recensioni non sempre entusiastiche e un rapporto costi-incassi che va giusto in pari (120 milioni di dollari di budget, 130 di incassi). Ma sappiamo che non basta.

Una black comedy confezionata per lanciare una star: Jack Quaid, nepo baby di lusso (i genitori sono Dennis Quaid e Meg Ryan) già visto in Hunger Games e The Boys. Il ritmo c’è, lo splatter pure, e il protagonista è in forma. Ma il tono indeciso tra commedia, action e fantasy forse non ha giovato al risultato: il film non è costato manco troppo (poco meno di 20 milioni di dollari), ma non ha registrato l’incasso sperato (si è fermato a poco più di 30). Provaci ancora, Jack.

È il film che avrebbe dovuto risollevare le sorti assai compromesse dei tanti multiversi Marvel. E, a livello di critica, così è stato: questa versione sgangherata degli Avengers ha ricevuto recensioni unanimemente positive. Diverso è stato però il responso da parte del pubblico: a fronte di quasi 200 milioni di budget, ne ha incassati 377 nel mondo. Non pochissimo, ma una cifra non sufficiente a coprire i costi (anzi, pare che la produzione ci rimetterà almeno 100 milioni). E soprattutto, quel che basta a renderlo il secondo peggior incasso dello Studio dopo The Marvels. I nuovi Fantastici 4 riusciranno a riscattare questa pessima “Fase”?

Dopo L’uomo invisibile starring Elisabeth Moss rivisitato in chiave MeToo, Leigh Whannell tenta la stessa “cura” con il mito del lupo mannaro. Ma, nonostante due bravi attori (Christopher Abbott e Julia Garner) e un buon make-up/CGI per le trasformazioni al chiaro di luna, questo horror che twista sul classico fatica a incontrare la sua platea. E, costato “solo” 25 milioni di dollari, si ferma a poco più di 30. Auuuuuuuh.