Sono sempre di più gli artisti che condividono appelli ai propri fan chiedendo di limitare l’uso dei cellulari durante i concerti. Ultimi in questo senso sono stati gli Iron Maiden che, alla vigilia del loro Run for Your Lives World Tour – il tour che segna i 50 anni di storia della band – hanno deciso di dare questa indicazione ai propri fan con un comunicato.
Un tour, come esplicitato dalla band stessa, la cui scaletta sarà composta dai brani dei primi nove album della loro discografia, da Iron Maiden (il disco d’esordio del 1980) a Fear of the Dark (del 1992). «In linea con quel periodo, i Maiden desiderano che tutti gli spettatori vivano questo show come quando molte di queste canzoni furono suonate per la prima volta dal vivo negli anni ’80 e, come molti altri artisti, la band chiede ai propri fan di non filmare eccessivamente i concerti con telefoni o tablet».
«Preferiamo che i nostri fan si godano il concerto invece di guardarselo su dei piccoli schermi. L’eccessivo utilizzo dei telefoni riduce il divertimento, sia per il pubblico sia – in particolare – per la band che dal palco non vede altro che file di telefoni», recita il comunicato firmato dal manager degli Iron Maiden, Rod Smallwood. «L’ossessione per i telefoni ci è ormai sfuggita di mano ed è diventata un’inutile distrazione, soprattutto per la band. Spero che i fan lo capiscano e siano ragionevoli nel limitare l’uso delle fotocamere dei loro telefoni, per rispetto verso la band e le altre persone presenti».
«Ci piacerebbe molto che foste “nel momento” e coinvolti attivamente, per godervi ognuna di queste canzoni nello spirito e nel modo in cui furono suonate per la prima volta. Questo spettacolo non è solo una celebrazione della nostra musica, ma – come vedrete – anche della nostra carriera, di Eddie e dei tanti, tantissimi mondi dei Maiden che abbiamo creato per voi».
Per concludere: «Quindi, per favore, rispettate la band, rispettate gli altri fan e divertitevi come non mai. Cantate a squarciagola invece di tirare fuori il cellulare! Non è molto da chiedere, no?».