Un membro dei Kneecap è accusato formalmente di un reato di terrorismo. Mo Chara, nome d’arte di Liam Óg Ó hAnnaidh/Liam O’Hanna, dovrà comparire alla Westminster Magistrates’ Court il prossimo 18 giugno. Lo riporta la BBC.
L’accusa: aver esposto durante un concerto del trio la bandiera di Hezbollah, l’organizzazione islamista e antisionista libanese autrice di vari attacchi sul suolo israeliano e non solo e bandita dal Regno Unito, dove sono considerati reati di terrorismo non solo la preparazione o la esecuzione di attentati, ma anche l’incoraggaimento al terrorismo e la diffusione di materiali ad esso legati.
È successo all’O2 Forum di Kentish Town, Londra, il 21 novembre 2024. Un video di quel momento è riemerso dopo le prese di posizione dei Kneecap pro Palestina al Coachella. Oltre ad urlare «Viva Hamas, viva Hezbollah!», in passato il gruppo ha anche detto che «l’unico Tory buono è un Tory morto», invitando il pubblico a uccidere i parlamentari britannici.
Quando sono emersi i video e con essi gli appelli al boicottaggio dei Kneecap, i tre si sono scusati con le vittime della violenza politica nel Regno Unito e hanno condannato, senza fare i nomi di Hamas o Hezbollah, la violenza contro gli individui. Hanno contrattaccato aggiungendo che il video è stato estrapolato dal contesto per colpirli per via delle loro posizioni pro Palestina. «Vogliono farvi credere che le parole facciano più danni di un genocidio».
Dopo la notizia della accusa hanno diffuso un nuovo comunicato. «Respingiamo questa “accusa” e ci difenderemo con veemenza», scrivono su Instagram. «Questa è repressione politica. È un carnevale di distrazione. Non siamo noi la notizia. Lo è il genocidio. Mentre traggono profitto dal genocidio, usano una “legge antiterrorismo” contro di noi per aver mostrato una bandiera sul palco».
Per i Kneecap l’obiettivo della azione giuridica contro di loro è «limitare la nostra capacità di viaggiare. Impedirci di parlare ai giovani in tutto il mondo. Zittire le voci della compassione. Perseguire artisti che osano parlare. Invece di difendere persone innocenti o i principi del diritto internazionale che dicono di sostenere, i potenti in Gran Bretagna hanno favorito il massacro e la carestia a Gaza, proprio come fecero in Irlanda per secoli». E nel finale: «Noi stiamo fieramente col popolo, voi siete complici dei criminali di guerra. Noi siamo dalla parte giusta della storia, voi no. Vi combatteremo nei vostri tribunali. E vinceremo. Palestina libera».