È giugno e come ogni anno Milano torna a chiedersi: avremo mai un festival di musica elettronica degno di una grande capitale europea? Oggi la domanda rimane più che valida e ancora senza risposta. Il nuovo Terraforma Exo però sta diventando l’unica realtà che resiste nel rispondere al desiderio della città di avere un appuntamento estivo con la musica elettronica e la sperimentazione. Occupando i luoghi più simbolici di Parco Sempione, il polmone verde al centro di Milano, con una lineup di caratura europea, quest’anno il festival spazia da artisti di vecchia conoscenza come Lorenzo Senni, che porterà il progetto Eureka! (Mix Legacy 2011–2025) all’interno di Torre Branca, isolando e ricombinando centinaia di build-up provenienti principalmente dalla musica trance, al live di Laura Agnusdei, che rivisiterà il brano Fontana Mix di John Cage creato presso lo Studio di Fonologia Musicale della RAI.
Il secondo capitolo di Terraforma Exo si focalizza per il 2025 su un modello culturale flessibile e site specific che da un lato si radica al territorio d’elezione di Milano e, dopo l’estate, esplorerà le città di Roma e Palermo, rispettivamente il 27 settembre al Forte Antenne e il 25 ottobre a Villa Tasca.
Abbiamo selezionato i progetti più interessanti che vedremo quest’anno a Milano. Con un occhio alla sperimentazione e un altro alla cassa dritta che vi farà ballare, ci sono delle vere e proprie chicchette da non perdere.
Florian Hecker | FAVN

Il palco di FAVN di Florian Hecker. Foto press
Co-curato con Unsound, il festival polacco che si svolge ogni anno a Cracovia e che si conferma tra le realtà sperimentali più all’avanguardia d’Europa, FAVN è una performance automatizzata creata dall’artista tedesco e pioniere della computeristica sonora Florian Hecker. All’interno degli spazi ottocenteschi della Palazzina Appiani, FAVN traccia i confini sfumati tra realtà e immaginazione, percezione sensoriale e allucinazione. Ispirato alla psicofisica di fine Ottocento, FAVN utilizza la domanda “Cosa ho sentito?” come strumento per indagare i processi cognitivi costruttivi che intervengono in esperienze apparentemente sensoriali — o addirittura sensuali. In programma sia il 28 che il 29 giugno, ma se ci andate sabato alle 15 o alle 16 vi beccate anche Florian che fa una lecture sul progetto.
Bill Kouligas & Forensis | The Drum and the Birde

The Drum and the Bird. Foto press
Progetto liminale che esplora lo spazio a cavallo tra arte, video, esperienza sonora e memoria. Bill Kouligas e Forensis, associazione no profit che fa ricerca nel campo della violenza e della repressione perpetrate dal colonialismo in giro per il mondo, hanno creato uno show audio/video in cui indagano le tracce lasciate dal colonialismo tedesco in Namibia. Partendo dall’idea che l’ambiente naturale sia un repository di segni, storie e passaggi che si stratificano nel tempo, hanno cercato di restituire voce e visibilità a tutti quei suoni e a quelle esperienze silenziate dallo scorrere degli anni e dalla fallacia della memoria. Hanno raccolto audio ambientali, testimonianze orali e usato programmi di modellazione spazio-visuale per salvarci dall’amnesia collettiva sui danni che il colonialismo ha lasciato tutt’intorno a noi. L’appuntamento è dalle 23 di sabato 28 al Giardino Triennale Milano.
Hundebiss Records

Marylou. Foto: Romain Guede
L’etichetta milanese nata nel 2008 e dedita alla scoperta di nuovi talenti tra dancehall e contaminazione sonora collabora con Terraforma Edo per un pomeriggio gratuito (domenica 29) sul palco del Teatro Continuo di Burri. La scenografia fissa, nascosta tra gli alberi di parco Sempione, ospiterà Marylou, la dj francese di stanza a Berlino che mischia dub, breakcore e improvvisazioni jazz; Jim Nedd, artista multidisciplinare italo-colombiano già parte dei Primitive Art; DJ Anderson Do Paraiso, che farà un live omaggio alla scena Funk Mineiro, un sottogenere del funk brasiliano originario di Belo Horizonte di cui è uno degli esponenti più importanti; alys(alys)alys, dj che ha già spaccato in festival come L’Atonal di Berlino e alla Biennale di Venezia, in b2b con Piezo, artista milanese che è andato a Bristol ad imparare come funziona la cultura dei sound system per servircela in Italia su un piatto d’argento.